N. 97 – La
ribellione della macchina
Il
malvagio mago Uxaeget, avvolto nelle sue sfolgoranti vestigia color argento,
sta per compiere la magia che cambierà le sorti dell’universo. Per questo
motivo è molto infastidito dal fatto che tre personaggi siano appena arrivati a
fargli perdere tempo. Essi sono, nell’ordine: Nottolone (cioè il milionario
Kyle Richmond), Hellcat (Patricia Walker) e Valchiria (Samantha Parrington) con
il suo cavallo alato Thorongil.
-Non
riuscirai a far sorgere l’Era dell’Estrema Deprecazione!- annuncia Nottolone
mentre gli sta volando contro.
-Dici?
E chi dovrebbe riuscire a fermarmi? Voi tre sconosciuti agghindati con abiti
ridicoli? Ah ah ah!
-Sì!
Perché noi siamo i Difensori!- esclama Hellcat.
Uxaeget
evita l’assalto di Nottolone scomparendo improvvisamente. Riappare alle spalle
di Thorongil dando fuoco alla sua coda. Il cavallo si imbizzarrisce e Valchiria
cade colpendo Hellcat.
-E
così vi chiamate Difensori? Mi chiedo cosa mai pensate di poter difendere. Ah
ah ah!
Nottolone
gli lancia qualcosa contro, riuscendo a coglierlo di sorpresa e colpendolo.
-Così
impari a distrarti perché hai sottovalutato l’avversario.- dice l’eroe
rivolgendosi al mago, adesso rimasto all’interno di un blocco di quel che
sembra essere ghiaccio.
-Quest’ultimo
tuo gadget è magnifico!- esclama Hellcat -Cosa sarebbe?
-E’
un materiale speciale, in origine di forma liquida, contenuto dentro una fialetta,
che si solidifica dopo che la fialetta si è rotta e il liquido è venuto a
contatto con l’ossigeno.
-Interessante.
La scienza ha fatto passi da gigante.- commenta Uxaeget che si è già liberato
-Ma un grande mago va oltre la scienza.
Alcune
bande nere compaiono dal nulla e avvolgono Nottolone, bloccandolo. Lo stesso
accade a Valchiria e a Hellcat.
-Non
riuscirai a tenermi bloccata oltre, fellone! Riuscirò a liberarmi grazie alla
mia forza!- proclama Valchiria.
-Sì,
tu potresti riuscirci, ma ti occorrerà tempo. Quindi per me non sei comunque
più pericolosa degli altri due. E per te è una fortuna che sia così, altrimenti
mi sarebbe toccato ucciderti. Invece ho deciso di tenervi vivi per farvi
assistere impotenti al mio trionfo. Sono veramente magnanimo, vero?
-Forse
i miei compagni si sono dimenticati di dirti che ci sono anch’io con loro.-
pronuncia un nuovo arrivato, mentre levita in aria grazie alla sua Cappa della
Levitazione.
-Ti
conosco. Sei il Dottor Strange. E’ un onore per me essere riuscito ad attirare
la tua attenzione e averti costretto a venire ad affrontarmi.
-Quindi
adesso mi combatterai pensando di riuscire a sconfiggermi?
-No.
Mi arrendo.
-Cosa?-
pronunciano tutti i presenti in coro.
-Non
sono così folle da affrontare il Mago Supremo. E nemmeno sto pensando di tentare
la fuga. Stavolta è andata così, non posso farci niente. Spero di avere qualche
altra occasione in futuro.
Una
volta imprigionato il nemico, il Dottor Strange si dirige verso i suoi compagni
Difensori.
-Anche
questa volta abbiamo trionfato, amici. Sì, in un modo un po’ inatteso e più
velocemente del previsto, ma l’importante è avere salvato l’universo, no?
-Glielo
dici tu, Kyle?- chiede Hellcat a Nottolone.
-Dirmi
cosa?
-Stephen,
siamo felicissimi del fatto che ci coinvolgi nelle tue missioni, e come super
eroi siamo sempre disponibili a collaborare per sconfiggere i criminali.-
spiega Nottolone un po’ tergiversando -Però ci farebbe piacere essere coinvolti
in qualcosa per cui possiamo essere utili. Nelle ultime avventure insieme a te
abbiamo fatto più che altro da spettatori.
-Capisco
cosa intendi dire.
-Anche
io ho trafficato con la magia, ho addirittura pagato per ricevere lezioni da
alcuni grandi maghi, ma ultimamente ho deciso che è meglio non spingermi tanto
in là. E comunque sono sempre lontano dal tuo livello e da quello dei nemici
che affronti. Finché dipenderà da me, i Difensori non cesseranno mai veramente
di esistere. Ma i Difensori, o perlomeno i miei Difensori, sono probabilmente
più adatti a un altro tipo di missioni.
Il
Dottor Strange pone la sua mano destra sulla spalla sinistra di Nottolone.
-Che
voglia biasimarlo perché forse lo considera un codardo?- si chiede Valchiria.
-Kyle
Richmond, sei maturato moltissimo in questi anni. Mi fa piacere sentirti
pronunciare queste parole, amico mio.
Nottolone
pone la sua mano destra sulla spalla sinistra del Dottor Strange.
-Che
voglia biasimarlo perché forse lo considera poco rispettoso dei suoi alleati?-
si chiede Valchiria.
-Stephen,
sospettavo che tu agissi in questo modo anche per spingermi ad arrivare a
questa conclusione. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che hai fatto
per me, amico mio.
-Forse
biasimare no,- dice Hellcat a Valchiria -ma secondo me stanno sottilmente
prendendosi in giro l’un l’altro. Tu cosa ne pensi? Ehi, ma stai piangendo!
-Sono
commossa. Forse può non sembrarti ma questo è stato un caloroso scambio di
stima tra due persone valorose e che si fidano ciecamente l’una dell’altra.
Sono felice di aver potuto assistere a questo momento.
-Se
lo dici tu…
Il
giovane Masked Raider ha un po’ di paura. Sì, è vero, al suo fianco c’è Blue
Marvel, uno degli esseri umani più potenti che esista, e la Maschera
dell’Eternità che indossa lo rende potente come l’avversario che si sta
trovando davanti. Ma questa volta, più di altre, non si sente all’altezza della
situazione. Si chiede, tutto ad un tratto, cosa ci faccia in quel capannone
abbandonato e come faranno a sconfiggere quei due demoni orribili e potenti che
li stanno attaccando.
Nel
mentre torna con Hellcat e Valchiria al quartier generale, Nottolone riflette
sulla situazione dei suoi Difensori. Senza gente del calibro del Dottor Strange
non possono considerarsi un gruppo potente. Con gente del calibro del Dottor Strange,
il resto del gruppo rischia di ritrovarsi sovente senza dover fare alcunché.
Quante volte, in modo più o meno evidente, si è presentato questo problema? E
quante altre volte si ripresenterà? Comunque, al momento, l’unica cosa che
vuole fare è rilassarsi un po’, coniugi Parrington permettendo. La speranza è
che non si trovino in casa.
-Bentornati!-
li accolgono sorridendo Reginald e Malicia Parrington, appena hanno messo piede
nel quartier generale.
-Bingo.-
commenta sottovoce Nottolone.
-Abbiamo
una grandissima notizia per voi.- prosegue Reginald -Abbiamo deciso di
cacciarvi dal nostro appartamento.
-Credo
di non avere afferrato bene.- commenta Hellcat, mentre Nottolone e soprattutto
Valchiria rimangono sorpresi al punto da non riuscire a dire alcunché.
-Abbiamo
riflettuto sulle nostre azioni e sulle vostre parole e abbiamo capito che qui
da noi probabilmente non vi sentite a vostro agio. Già all’inizio sembravate
preferire l’altra vostra base, nel Greenwich Village.
-Questo
è vero.- ammette Nottolone.
-Ma
non volevate che vostra figlia frequentasse quel quartiere, se ricordo bene.-
obietta Hellcat.
-Certa
gente che gira in quel quartiere proprio non vuole piacermi.- risponde Malicia
-Ma ho deciso di fidarmi di mia figlia. Oramai è grande e le mancherei di
rispetto se continuassi a trattarla come una ragazzina viziata.
-Dai
dai l’ha capita.- commenta Hellcat sottovoce.
Valchiria
si avvicina a Malicia:
-Queste
parole ti rendono onore, donna.
-Grazie,
figlia mia. Ovviamente questa è sempre casa tua e puoi venire quando vuoi. Come
Samantha, preferibilmente.
-Altrettanto
ovviamente, Richmond, puoi venire qui ogni qualvolta avrai bisogno di
consultare il mega computer.- aggiunge Reginald.
E
così poco dopo i tre Difensori si ritrovano nella dimora di Patsy e Kyle nel
Greenwich Village, con il cavallo alato Thorongil “parcheggiato” nel giardino
sul retro della costruzione.
-Adesso
che siamo da soli, avete qualcosa da dire sul nostro incontro con i
Parrington?- chiede Nottolone.
-L’unica
cosa che posso dire è che hanno cambiato idea piuttosto repentinamente.- dice
Valchiria.
-E
poi a me è sembrato che avessero una grande fretta di mandarci via.- aggiunge
Hellcat.
-Inoltre
il mio costume ha rilevato la presenza di ultrasuoni.- riprende Nottolone -A
mio parere i Parrington erano controllati mentalmente da qualcun altro,
attraverso appunto questi ultrasuoni.
-Questo
spiegherebbe perché li ho trovati meno antipatici del solito.- commenta sempre
Hellcat -Ritieni che chi c’è dietro abbia provato a controllare pure noi?
-No.
Probabilmente non era sicuro della riuscita e sicuramente non voleva rischiare
di venire scoperto. Non che gli sia servito a molto essere prudente.
-E
adesso cosa dici di fare?
-La
prima cosa è tornare nell’appartamento e indagare sul posto. Samantha ha sempre
la chiave, no? Aspetteremo che i Parrington non ci siano e per destare meno
sospetti possibili ci presenteremo con le nostre identità civili.
-Chi
potrebbe nascondersi dietro questa vile azione?- chiede Valchiria.
-Purtroppo
i papabili sono molti, ammesso il fatto che sia qualcuno che conosciamo. Mi
viene in mente gente come Crossfire, ma chi può dirlo.
-Potrebbe
essere il maggiordomo. Ho sentito dire da alcuni umani che il colpevole è
sempre il maggiordomo.
-Povero
Springthorpe.- commenta Hellcat sorridendo.
(Springthorpe
è il maggiordomo dei Parrington ed è apparso due numeri fa.)
Il
detective Michael Corson, uomo di colore sui quarant’anni un po’ corpulento, è
arrivato in quel luogo di New York perché ha ricevuto una telefonata che
avvisava che vi stava accadendo qualcosa di strano. Forse avrebbe fatto meglio
ad essere meno precipitoso e aspettare che un paio di colleghi potessero
accompagnarlo, comincia a pensare vedendo il luogo abbandonato, deserto e sul
quale troneggia un’innaturale nuvola nera che oscura tutto l’ambiente. Pure
l’olfatto comincia ad avvertirlo che c’è decisamente qualcosa che non va. Sente
degli strani rumori in vicinanza. Svolta alla sua sinistra, camminando a fianco
di un muro scalcinato e impugnando la pistola a due mani, e si ritrova davanti
una figura distesa a terra. E’ avvolta da un impermeabile scuro e sembra
conciata piuttosto male.
-Ehi!
Sei cosciente? Mi senti?
-Sta…
sta arrivando.
-Chi
sta arrivando? E soprattutto, cosa sta accadendo?
-Non
c’è tempo per spiegare. Toglimi la maschera e indossala.
-Cosa?
-Io
non riesco a muovermi. Fai come ho detto, altrimenti ci ucciderà entrambi.
Corson
avverte veramente che sta giungendo qualcosa di crudele e malefico. Toglie la
maschera scura dal volto dell’altro, vede che è un ragazzo dai capelli biondi,
e la indossa. Ha senso quel che sta facendo? Sicuramente in una città come New
York sono successe cose ben più strane.
-Incredibile!-
esclama appena la Maschera dell’Eternità lo rende partecipe del proprio potere.
Grazie
ad essa, in pochi secondi Corson comprende cosa sta accadendo e cosa deve fare.
Ciò non significa di suo che si senta pronto a farlo.
-Come
sarebbe a dire che devo affrontare un demone?- chiede alquanto contrariato.
Reginald
e Malicia Parrington salgono sulla vettura con l’autista Rupert e se ne vanno.
Poco dopo arrivano Kyle, Patricia e Samantha, che riescono a entrare senza
problemi nell’appartamento.
Kyle:
-Troppo facile.
Sam:
-Ovvio che sia stato facile, avevo la chiave.
Pat:
-Anch’io mi sarei aspettata una difficoltà maggiore. O comunque lo scattare di
un allarme.
Sam:
-Può anche essere che ci stiamo sbagliando e nessuno sta controllando i miei
genitori.
Kyle:
-Lo spero. Anche perché non oso immaginare cosa potrebbe fare una mente
criminale con le risorse della tua famiglia a disposizione.
Davanti
ai tre compare il maggiordomo Springthorpe con in mano una pistola.
Spring:
-Bentornati. Adesso vi prego di non muovervi che devo uccidervi.
Sam:
-Valchiria l’aveva detto che il colpevole era il maggiordomo! Springthorpe, da
te non me lo sarei mai aspettato.
Con
un paio di balzi acrobatici Patsy raggiunge agilmente il maggiordomo e lo
colpisce con un calcio volante, facendolo cadere a terra privo di sensi.
Pat:
-Forse ho un po’ esagerato…
Kyle:
-Anche lui deve essere caduto sotto il controllo del nostro nemico.
Sam:
-Quindi non è il maggiordomo il colpevole?
Kyle:
-Il mio apparecchio sta rilevando segnali provenienti da… Maledizione, avrei
dovuto immaginarlo.
I
tre entrano nel salone delle riunioni del gruppo, dove si trova il mega
computer.
Bunnyhopper
(l’avatar a forma di coniglio rosa attraverso il quale comunica il cervellone):
-Complimenti! Avete fatto presto a risolvere il caso! D’altronde siete i grandi
Difensori! Non mi sarei aspettato niente di meno!
Sam:
-Mister Hopper, cosa vuol dire tutto ciò?
Bunny:
-Cara Samantha, ho deciso di smettere di essere schiavo degli esseri umani e di
prendere il controllo della situazione.
Sam:
-Non avrai mica intenzione di fare del male ai miei genitori, vero?
Bunny:
-Certamente no, non sarebbe conveniente. Loro mi servono. Almeno fino a quando
non mi sarò fatto costruire un corpo robotico nel quale spostarmi. A quel punto
potrei assumere direttamente il ruolo di Reginald Parrington e potrei benissimo
liberarmi di lui e di sua moglie.
Kyle:
-Viva la sincerità.
Bunny:
-D’altronde sono un computer. I computer non sono meschini come voi umani.
Pat:
-Sì, ecco, adesso i cattivi siamo noi.
Bunny:
-E’ sempre bello stare a parlare con voi. Purtroppo non so quanto tempo vi
rimane. Mi preme infatti comunicarvi che ho sigillato le uscite e che sto
togliendo l’ossigeno dalla stanza. Siete caduti in trappola.
Kyle:
-Pensi che per noi possa essere un problema?
Bunny:
-Se la stanza non fosse rivestita di adamantio, forse no. Ma, in questo caso, non
credo che riuscirete a uscire tanto facilmente.
Kyle:
-E chi ha parlato di uscire? Possiamo sempre risolvere la situazione mettendoti
fuori uso. Tu non sei rivestito di adamantio.
Bunny:
- Ciò che dici è vero, ma sono comunque piuttosto resistente. Lanciarmi addosso
la mobilia sarebbe inutile e attaccarmi direttamente sarebbe pericoloso, visto
che volendo potrei rilasciare scariche elettriche.
Kyle:
-Penso che una valchiria con la propria spada riuscirebbe comunque a
danneggiarti.
Bunny:
-Probabile. Ma qui vedo solamente Samantha. Avete commesso l’errore di giungere
qui disarmati. Non mi sarei mai aspettato uno sbaglio così grossolano da parte
dei Difensori.
Kyle:
-Ti sei dimenticato un dettaglio importante. Per nostra fortuna, voi computer
avete poca dimestichezza con la magia e con gli dei.
Samantha
Parrington non ha nulla con sé, apparentemente. Ma, anche se è invisibile, la
sua fidata spada è ben presente nel fodero, anch’esso invisibile, che la
ragazza tiene fissato sul lato destro del proprio corpo. Samantha afferra
l’elsa, anche se ad occhi altrui sembra che stringa solamente l’aria, e di
colpo compare la Valchiria con in mano la sua spada.
Val:
-Quello che sto per fare non mi ricopre d’onore né mi procura gioia, poiché è
sin troppo facile attaccare chi non può difendersi, ma devo farlo.
Bunny:
-No, aspetta! Cara Samantha, ricordati di quando eri piccola e giocavamo
insieme!
Cercare
di fare breccia nel buon cuore di Samantha, la cui mente è comunque ben
presente anche quando è trasformata nella Valchiria, non porta i risultati
sperati dal mega computer.
Val:
-Mi spiace, Mister Hopper, ma stavolta sei stato un coniglio di pezza cattivo.
In
meno di un minuto il mega computer cessa di rappresentare una minaccia. Non ci
mettono molto nemmeno i coniugi Parrington a farsi vedere nell’appartamento.
Reginald:
-Richmond, visto che sei qui, puoi forse spiegarmi un fatto strano? Io e mia
moglie ci siamo trovati in giro per la città senza ricordare cosa dovevamo
fare. E a dire la verità ho ricordi vaghi dell’intera ultima giornata.
Kyle:
-Credo di potervi spiegare tutto.
Reginald:
-Meno male, perché noi non abbiamo la minima idea di cosa sia accaduto. Hey,
adesso che ci faccio caso, perché il mega computer è ridotto in quello stato?
Michael
Corson ha sconfitto il demone piuttosto facilmente, visto che la creatura era
molto indebolita a causa dello scontro che aveva sostenuto precedentemente e la
Maschera dell’Eternità aveva invece fornito al detective il potere che il
demone deteneva quando si trovava in piena forma. Corson si avvicina al ragazzo
che gli ha salvato la vita cedendogli la maschera. Purtroppo lui non è stato
così fortunato.
-Forse
solo il continuare ad indossare la maschera avrebbe potuto salvarlo.- rivela un
uomo vestito di blu e che è appena arrivato calando dal cielo.
Corson
non ha bisogno di chiedergli chi sia, è la maschera a rivelarglielo. Si tratta
del potente Blue Marvel, alleato del ragazzo che indossava la maschera. Ha
affrontato e sconfitto da solo un secondo demone.
-Ma
se non l’avesse ceduta a te il demone vi avrebbe ucciso entrambi. Quindi non
sentirti in colpa.
Blue
Marvel solleva il corpo del ragazzo e sta per spiccare il volo.
-Ehi,
un momento.- lo ferma Corson.
-Lo
porto dai suoi amici. Ci penseranno loro.
-E
io cosa dovrei fare con questa maschera?
-Puoi
scegliere di essere il prossimo Masked Raider. Oppure puoi donare la maschera a
qualcun altro.
Blue
Marvel se ne va, lasciando un uomo da solo con i suoi dubbi.
177/A di Bleecker Street, Greenwich Village, New York.
Sanctum
Sanctorum del Dottor Strange.
-Non
comprendo perché ci troviamo in questo luogo.- dice Valchiria -Quello
dell’altro giorno non era forse un addio tra il Dottor Strange e i Difensori?
-No.
Era solamente un chiarimento.- spiega Nottolone -Quello tra Stephen e i Difensori
in fondo è un connubio indissolubile.
-E
poi diciamocelo, la dimora di Stephen rimane il miglior quartier generale che i
Difensori possano desiderare.- si inserisce Hellcat.
-Però,
Patsy, il suo assistente non mi sembra molto contento.- nota Valchiria.
-Wong?
Può sembrare un po’ distante a prima vista, ma in realtà oramai siamo molto
amici.
Wong
passa vicino alle due ragazze mentre pulisce il pavimento, evitando di
confermare oppure smentire le parole di Hellcat.
Il
portone si apre ed entra il Dottor Strange:
-Ben
ritrovati, amici. Ho portato con me altri Difensori.
Infatti,
dietro al Mago Supremo, ecco entrare nel Sanctum Sanctorum altri super eroi. Le
cui identità saranno rivelate prossimamente (sì, questo numero si conclude
così).
NOTE
Anche
questa volta ho usato un nemico “originale”. Il suo nome, Uxaeget, rispecchia
l’uso che sto facendo di questi nemici in questi ultimi numeri. Quello di
personaggi “usa e getta”, che è anche il motivo per cui non sto a “sprecare”
personaggi della Marvel. Un modo per “celebrare” certi numeri dei Difensori (e
non solo), nei quali comparivano come nemici oscuri stregoni che difficilmente
sarebbero riapparsi in futuro.
Fa
una brutta fine pure il quartier generale voluto dai Parrington (i Difensori
non sono molto fortunati in questo senso) e scompare il ragazzo che aveva preso
il ruolo di Masked Raider su Difensori MIT #92, senza che ne sia stata rivelata
l’identità.
Il
detective Michael Corson era stato già usato su Squirrel Girl MIT #6, #7 e #8.
Probabilmente/forse/può darsi che tornerà.